“…how many ears must one man haveBefore he can hear people cry?
Yes, and how many deaths will it take 'til he knows
That too many people have died?
The answer, my friend, is blowin' in the wind
The answer is blowin' in the wind”
(Bob Dylan)
“Ma se non si è disposti a lottare, a che serve essere vivi?”
(Giuseppe Fava)
Nella giornata di ieri 5 gennaio, l’orchestra “Sursum corda” della scuola Battisti di Catania ha partecipato alla manifestazione cittadina organizzata in onore di Giuseppe Fava, ucciso
quarant’anni anni fa a Catania per mano di uomini che avevano scelto la violenza della mafia come stile di vita.
Fava era un uomo colto e coraggioso, un giornalista che non aveva paura di parlare, che si batteva contro la mafia, contro l’omertà e le discriminazioni sociali.
I giovani musicisti della Battisti, sotto la guida appassionata dei loro professori Failla, Lamicela, Ricca, Santonocito, Skarmoutsou, Strano hanno voluto dedicargli la canzone “Pensa”, portata al successo da Fabrizio Moro, ed il brano “Blowin’ in the wind” di Bob Dylan.
“Il sacrificio di Giuseppe Fava in una società ancora afflitta dalla sopraffazione e dalla violenza ci insegna che gli uomini coraggiosi vivono in eterno nella memoria e nel cuore delle generazioni. I nostri ragazzi, ricordando gli scritti e le opere di Giuseppe Fava, crescono forti e senza paura, portatori di pace e di sviluppo culturale” ha dichiarato la preside della Battisti Maria Paola Iaquinta presente alla cerimonia. Francesca Andreozzi, nipote di Giuseppe Fava, ha donato alla scuola Battisti uno strumento musicale, nella consapevolezza che la scuola e la cultura possono far molto per arginare l’onda lunga della crescente disuguaglianza sociale, che attenta alla democrazia oggi in Italia.
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